Karate Sankukai
La storia di questa arte Marziale così come è stata riportata nell'ultimo ventennio su alcune pubblicazioni, è stata portata alla ribalta anche da quelle classi di cultori di costume orientale che, dopo essersi organizzati in Giappone, ha iniziato la divulgazione del Karate in tutti i Paesi del mondo. Tuttavia prima di passare alle fasi di sviluppo che il Karate ha dovuto sostenere prima di arrivare ai valori attuali, sarà bene spiegare il significato di questa parola e il significato che questa ha avuto attraverso i secoli prima di arrivare ai giorni nostri sotto forma di lotta prima e di sport di massa dopo.
L'ideogramma KARA che significa "vuoto" e TE che significa "mano" dà a questa parola il significato letterale di MANI VUOTE.
Questa definizione comune a tutti i praticanti è un modo alquanto facile di definire questa forma di lotta che non solo ha una spiegazione più filosofica ma anche storico politica. Le origini più credibili sul Karate si fanno risalire secondo una antica tradizione al Monaco Buddista Bodhidharma che, nel VI secolo avanti Cristo si recò in Cina per diffondere quella forma di Buddismo che si chiamerà più tardi Zen. Bodhidharma insegnava questa forma di combattimento ai suoi discepoli sia come difesa (infatti i predoni infestavano la zona) sia come metodo di sviluppo fisico che spirituale. Inevitabilmente questo metodo di lotta si fuse poi con esercizi e stili di lotta indigeni fino a diventare un tipo di lotta chiamato Ch'Uan-Fa (Kempo in giapponese) e in seguito più genericamente Kung-fu.
E' però sull'Isola di Okinawa che il Karate prende forma come arte di combattimento e precisamente nel 1600, periodo in cui il clan giapponese dei Tokugawa dominava l'Isola e bandiva l'utilizzo delle armi a tutta la popolazione. Per ragioni prettamente esistenziali e di difesa l'arte cinese del Ch'Uan-Fa veniva adottata ed integrata con un tipo di lotta locale fino a far diventare gli isolani dei guerrieri a mani nude.Circa un secolo dopo si inizia ad utilizzare il termine Karate per definire questa forma di lotta ma l'ideogramma Kara, essendo cinese, dava ad esso il significato di mano cinese, per tanto, si pensò di sostituire il simbolo dando ad esso il significato giapponese di Kara che, nella filosofia Zen vuol dire: votare se stessi.
Due scuole principali prendono forma su questa Isola: la Naha-Te e la Shuri-te dal nome delle due città principali Naha (la capitale) e Shuri un grosso centro commerciale. La scuola di Naha-Te o Shorei-Ryu era caratterizzata da movimenti lenti eseguiti con contrazione mentre la scuola di Shuri-Te o Shorin-Ryu prediligeva movimenti rapidi. Da una combinazione di elementi Shorin e Shorei nasce lo Shotokan del maestro Gichin Funakoschi che per primo diffonde il Karate in Giappone e presenta a Tokio nel 1923 la prima dimostrazione pubblica.
Nascita dello Stile SANKUKAI
Il Karate scientifico, come metodo di crescita interiore, venne diffuso in Europa dal maestro Yoshinao Nanbu che fu origine a sua volta di un nuovo stile che venne codificato sotto il nome di San Ku Kai che è altresì una sintesi di tutte le sue esperienze pregresse di Budoka.
A differenza dello Shokukai che aveva eliminato le tecniche circolari, nel Sankukai Nanbu le ripropose come completamento allo studio del Karate in senso di spazio e di accumulazione di forza centrifuga. Nanbu tuttavia, anche a causa di una spaccatura nella organizzazione mondiale del Sankukai, elabora ulteriormente la tecnica esistente aggiungendo ad essa un metodo di ginnastica preparatoria (Nanbu-Taiso).
A differenza dello Shokukai che aveva eliminato le tecniche circolari, nel Sankukai Nanbu le ripropose come completamento allo studio del Karate in senso di spazio e di accumulazione di forza centrifuga. Nanbu tuttavia, anche a causa di una spaccatura nella organizzazione mondiale del Sankukai, elabora ulteriormente la tecnica esistente aggiungendo ad essa un metodo di ginnastica preparatoria (Nanbu-Taiso).
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